Corteo della Sacra Spina

Corteo della Sacra Spina

L’associazione Giffoni Storica organizza il corteo della Sacra Spina il 15 settembre 2024 il corteo della Sacra Spina, un programma di eventi tra il religioso e il civile.

Cronoprogramma per il corteo

  • ore 17:30 appuntamento, per chi puo’ dare un aiuto nella logistica, in sede “convento san francesco”;
  • ore 18:15 check dei materiali “convento san francesco” e  ritrovo;
  • ore 19:00/20:15 Santa Messa Annunziata briefing e verifica partecipanti diviso per gruppi;
  • ore 18:30 formazione corteo;
  • ore 18:50 alle ore 20:00 posizionare il furgone con impianto audio piazza Umberto 1° “musica” a seguire, chiesa della annunziata vicino alla statua di San Gerardo “musica” partenza del corteo dal convento;
  • ore 19:00 sosta in piazza umberto1° per lettura della storia;
  • ore 20:15 arrivo del corteo in piazza annunziata, lettura della storia ed inizio cerimonia di consegna della sacra spina;
  • ore 21:30 fine manifestazione e festa in piazza organizzata dalla chiesa con debriefing saluti e ringraziamenti.

La storia

Nel Regno di Napoli, amministrato per circa 10 anni dalle dinastie Napoleoniche, dal 1807 iniziarono le soppressioni di alcuni ordini monastici e poi di centinaia di conventi.

Il vento abolizionista non tardò ad arrivare, anche nelle nostre terre del Picentino, tra il 1808 e il 1809 furono chiusi ben tre conventi, quello dei conventuali di San Francesco, quello dei Cappuccini di Sant’Antonio e quello dei Servi di Maria di Carbonara.

Il 27 gennaio 1808, il Regio Governatore del Circondario di San Cipriano, MOSE’ SABATELLI e il Ricevitore del Regio Demanio GENNARO GIANNATTASIO, si recarono al Monastero di San Francesco e intimarono, ai Monaci, l’ordine ricevuto dall’intendente del Principato Citra la soppressione del Convento, e l’ingiunzione a trasferirsi nel Convento di Mercato San Severino.

Dopo questi accadimenti le autorità passarono alla dismissione di tutti i beni conventuali, di questo atto fu redatto un inventario dei beni monastici, davanti al SINDACO di allora Dott. AGOSTINO FERRARA ed al Sig. GIUSEPPE DUCCILLI che apparteneva al decurionato.

Il patrimonio era grande e pregevole e quindi il Regio Governatore scrisse al Sindaco affinché nominasse una persona onesta a cui affidare gli oggetti sequestrati, il Decurionato nominò il Sig. GIUSEPPE DUCCILLI custode dei beni, e chiese la nomina di un cappellano al quale affidare la Chiesa del Convento San Francesco il quale potesse continuare a custodire la SACRA SPINA, ma questa richiesta non fu esaudita.

Tra i beni sequestrati decine di opere d’arte, bellissimi argenti, preziosi libri antichi, manufatti della grande storia e anche utensili per il lavoro e la vita quotidiana. Tra i tanti gioielli il piede di ottone dorato che serviva come base della SACRA SPINA che rimase al suo posto, conservata nel suo antico tabernacolo.

Dopo la soppressione, sorse una contesa tra, Parroci Giffonesi, per ottenere il diritto ad ospitare la RELIQUIA che era rimasta, di fatto abbandonata nella Chiesa di San Francesco.

Questa diatriba si concluse per l’interessamento del Decurionato di Giffoni che sollecitò l’intendente della Provincia di Salerno e che il 1° maggio del 1808 con proprio

Decreto decise che la RELIQUIA venisse trasferita nella Chiesa Madre della S.S. ANNUNZIATA e si custodisse nella nicchia preparata nella navata del SANTISSIMO SACRAMENTO, posta in CORNU EVANGELII “a sinistra dell’altare maggiore” in apposita nicchia vigilata, e chiusa con quattro chiavi i cui custodi erano: il SINDACO, il PARROCO, il PRIMICERIO e il PROCURATORE della Clero. Che la SACRA SPINA non si debba esporre che di venerdì di marzo e Venerdì Santo di ciascun anno, eccetto in casi straordinari oppure in caso di venerazione da parte di persone venute in pellegrinaggio da ogni parte del Regno.

Che questo sacro deposito non possa mai muoversi tranne nei casi di particolare gravità.

Tale Decreto fu anche approvato dalla Curia Arcivescovile di Salerno il 25 giugno 1808. In tanto il 23 giugno, tra la chiesa ricettiva della S.S. ANNUNZIATA e la Parrocchia di San Lorenzo in Calabrano fu raggiunto un articolato accordo nel quale le parti si adeguarono alla decisione ufficiale e quindi la SACRA RELIQUIA fu TRASLATA all’Annunziata nel suo SANTUARIO dove tutt’ora risiede tra le cure amorevoli e le fervide preghiere di tutti i Picentini

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