Blam, il collettivo di architetti appassionato di rigenerazione urbana
Blam, un collettivo di architetti che crede nella rigenerazione urbana della propria città: Salerno.
Un gruppo di architetti, moltissime donne, concentrate a sviluppare attività di recupero urbano e sociale per la città di Salerno.
A presentarci l’attività Ludovica La Rocca, volontaria dell’associazione.
Chi è Blam?
Una associazione di promozione sociale nata nel 2018 in gran parte formata da donne architetti con una età media di 30 anni.
I vostri obiettivi?
Ci piace mettere al centro delle nostre attività il tema della rigenerazione urbana, ovvero strategie di recupero di aree che mettono al centro il protagonismo civico dei cittadini.
Un esempio?
Abbiamo sviluppato in questi due anni di attività diversi percorsi di questo tipo.
Grazie ad un accordo scientifico con il Comune di Salerno, il Dipartimento di Archiettettura Federico II di Napoli -DiaARC e la nostra organizzazione sono stati recuperati i locali dell’ex chiesa di San Sebastiano detta “dei Morticelli ” nel centro storico di Salerno.
Abbiamo sperimentato nuove utilizzi di questo luogo.
Un ambiente diventato spazio per attività culturali e artistiche, oltre che una area dedicata allo studio gestita dai cittadini del posto che richiedevano l’esigenza di un luogo di questo tipo. Il nostro impegno è comprendere i bisogni dei cittadini le loro esigenze e, allo stesso tempo, chiedere la loro partecipazione attiva nella co-gestione del bene.
Una attività di recupero svolto con e per i cittadini?
Sì, esatto. Lo stesso percorso è stato svolto con il progetto di recupero per la Salita di Montevergine, denominato “Montevergine Park” con il supporto del Comitato Centro Storico Alto e altre realtà associative.
Di cosa vi siete impegnati?
Insieme ai cittadini abbiamo sviluppato il recupero urbano e sociale della salita.
Dopo la pulizia del luogo da parte di Salerno Pulita, abbiamo provveduto alla piantumazione di alberi e piante; le famiglie e i cittadini che abitano lì hanno potuto adottare una pianta di cui prendersi cura nel weekend, ripulendola da erbacce e annaffiandola.
Il terreno che ospita le piante è stato rialternato con il compost prodotto dall’azienda di compostaggio di Salerno mentre con la summer school abbiamo sviluppato una istallazione in legno, disegnata e realizzata da architetti e design, per permettere ai bambini di incontrarsi e giocare.
Un bilancio di queste attività?
Molto positivo. Abbiamo sviluppato una rete di cooperazione che ha visto le persone avvicinarsi e conoscersi permettendo, a questi ultimi, di riappropiarsi del proprio quartiere e città.