Riportiamo i dati del nuovo report PENDOLARIA di Legambiente che rileva che la Campania è “tartaruga” nella transizione ecologica del trasporto sul ferro. In Campania sono 247 i treni in circolazione in con un 'età media di 19,6 anni lontana dalla media nazionale pari 14,8 anni. Tornano a crescere i viaggiatori al giorno sui treni regionali : +3,3% rispetto lo scorso anno.
Ritardi, corse soppresse, stazioni...
“Non poteva andare peggio”. Ecco, in sintesi, la fotografia dei capoluoghi di provincia della Campania sul fronte della qualità ambientale secondo la classifica stilata da Ecosistema Urbano 2024, il rapporto di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore – su 106 capoluoghi di provincia. Tutti i cinque capoluoghi campani retrocedono in classifica generale peggiorando rispetto lo scorso anno: Napoli al...
Pubblicato il nuovo numero degli Annali dei Volontariato dicembre 2023 - dicembre 2024.
Il tema del volume
Povertà educativa: una prospettiva interdisciplinare - a cura di Rita Giovansanti e Sara Parrella
Scarica il volume
L'indice del volume
EDITORIALE Di Rita Giovansanti e Sara Parrella
POVERTÀ NASCOSTE. LE BARRIERE MATERIALI E EDUCATIVE di Rita Giovansanti
PRIMA PARTE
MENTE IN MOVIMENTO BEYOND RHETORIC. IL PILASTRO EUROPEO DEI DIRITTI SOCIALI IN AZIONE NEL...
Difficoltà di reperimento dei dati, la loro frammentazione, la scarsità degli indicatori di risultato, finanziamenti a pioggia per realizzare progetti di opere non sempre ascrivibili alla rigenerazione urbana. Legambiente presenta dossier Civico 5.0 “Rigenerare l'edilizia residenziale pubblica. La sfida delle città per rispondere alla crisi climatica, sociale ed economica” un 'indagine sulle ricadute delle principali strategie comunitarie che da tre settenni finanziano programmi connessi con...
In Campania indagine su 470 edifici dei capoluoghi di provincia 9 edifici su 10 non hanno collaudo statico e quello di di agibilità. Migliore la per la prevenzione incendi con 6 edifici su dieci che ne sono in possesso. Il 71% degli edifici scolastici monitorati necessitano di interventi di manutenzione urgente. Solo in 3 edifici su 10 effettuate indagini diagnostiche sui solai.
In Campania solo un...
In vista della programmazione delle attività 2024, il Consiglio direttivo di Sodalis ha previsto un focus di confronto con le organizzazioni il 12 ottobre dalle 11:00 alle 13:00 presso la Casa del Volontariato.
Sarà possibile partecipare anche online.
Per partecipare a questo importante momento di incontro e di programmazione basta iscriversi a questo link.
Se si è impossibilitati a partecipare è possibile compilare il questionario on-line per...
Sodalis CSV Salerno ha realizzato una mappatura delle Case della Comunità, degli Ospedali della Comunità e dei COT (Centrali Operative Territoriali) deliberati dall'ASL Salerno. Questo lavoro ha l'obiettivo di fornire una panoramica completa delle strutture sanitarie e dei servizi territoriali destinati a migliorare l’assistenza sanitaria locale, favorendo un accesso più facile e capillare alle cure.
Le Case della Comunità rappresentano un punto di riferimento essenziale per...
Pubblichiamo premio cultura Proloco 2024: La Proloco San Pietro in Cariano (Verona) con il patrocinio della amministrazione comunale di San Pietro in Cariano, il Consorzio Proloco della Valpolicella e il Gruppo Culturale “Thè dei poeti” indice ed organizza Il concorso Nazionale di Poesia in lingua Italiana denominato: 5° PREMIO CULTURA PROLOCO 2024. Premiazione Sabato 30 novembre 2024.
REGOLAMENTO
Il premio si svolge con un’unica sezione.
1) Ogni...
Pubblichiamo i dati di Goletta Verde presenta i dati finali sul monitoraggio delle acque della Campania con quasi il 50% dei campioni prelevati risulta fuori dai limiti: su 32 punti 13 sono risultati fortemente inquinati e 2 inquinati-. "Osservato speciale” la Foce del Regi Lagni a Castel Volturno risultato più volte inquinato negli ultimi anni e anche nei monitoraggi fatti più volte da maggio a...
Nel 2023 impennata delle ecomafie in Campania , aumentano i reati ambientali del +23%. 4.952 illeciti penali con una media che sale a 13,5 reati al giorno. Provincia di Napoli al primo posto in Italia , a quota con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%). Campania leader anche nel ciclo illegale dei rifiuti con 1.859, esattamente il 20% sul totale nazionale; enorme anche il numero di denunce, 1.829, di arresti, 43 e di sequestri, 631 Emergenza shopper illegali: Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali.
In Campania le ecomafie premono sempre di più sull’acceleratore e fanno affari d’oro. A dimostrarlo è l’aumento dei reati ambientali che nel 2023 salgono a 4.952, registrando +23% rispetto al 2022, con una media di 13,5 reati al giorno, dati che confermano la Campania leader nazionale. Maglia nera per la provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%). A tracciare un quadro di sintesi è il nuovo report di Legambiente “Ecomafia 2024. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, nel 30esimo anno dalla sua prima pubblicazione, e i cui dati sono stati presentati oggi a Roma.
La Campania si conferma maglia nera a livello nazionale in tutti i cicli dell’ecomafia, da quello dei rifiuti al cemento illegale. La nostra regione si conferma si conferma al primo posto come numero di reati contro l’ambiente (4.952, pari al 14% del totale nazionale), con un aumento delle persone denunciate (4.643), delle persone arrestate (49), e dei sequestri effettuati (1.241). Guida la classifica a livello nazionale la Provincia di Napoli con 1.494 reati, seguita dalla provincia di Avellino (1.203), che dalla settima posizione arriva sul secondo gradino del podio. Quinta la Provincia di Salerno con 815 reati. In questi anni a spartirsi la torta, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell’economia circolare.
“I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura.E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali. La lotta all’ecomafia passa mettendo in campo un piano di politiche trasversali contro ecocriminali , dalle politiche industriali a quelle occupazionali, da quelle socio ambientali a quelle culturali. Bisogna ristabilire in Italia e in Campania la giustizia ambientale.”
Continua l’applicazione della legge 68/2015 sugli ecoreati che nel 2023 ha superato la quota 600. Come ogni anno il delitto di inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.) è stato quello più contestato, 111 volte. La Campania si conferma la regione con il numero più alto di applicazioni della legge 68, pari a 99 con 118 persone denunciate, 12 arresti e 40 sequestri per un valore complessivo che supera i 7 milioni di euro.
Le piaghe da sanare
La Campania è sempre in testa alla classifica nazionale del ciclo dei rifiuti per numero di reati, 1.859, esattamente il 20% sul totale nazionale; enorme anche il numero di denunce, 1.829, di arresti, 43 e di sequestri, 631. A livello provinciale quest’anno Avellino con 763 reati scippo lo scettro a Napoli (475 illeciti penali), seguita da Roma (274), Caserta (224). E in Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali. Un dato su tutti: solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali. Ma se si torna indietro nel tempo, i numeri salgono a dismisura. Dal 2017, il Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale del capoluogo campano ha condotto 76 operazioni, arrivando a sequestrare circa 8,6 milioni di shopper illegali, per un totale di 170 tonnellate di materiale, comminando 500mila euro di sanzioni. Le indagini delle procure stanno confermando che un affare apparentemente minore, come quello del racket delle buste di plastica illegali, interessa anche la criminalità organizzata, attirata dalla possibilità di aumentare i propri guadagni correndo rischi irrisori.
La Campania è ancora la regione saldamente in testa alla classifica del cemento illegale, con quasi il 15% dei reati contestati a livello nazionale, ed è prima assoluta anche per numero di persone denunciate, oltre 2.000, e di sequestri effettuati, 370. Podio tutto campano con Napoli, Avellino e Salerno che guidano la classifica a livello provinciale. In Provincia di Napoli si registrano 452 reati nel ciclo del cemento con 497 persone denunciate e 223 sequestri, in Provincia di Avellino i reati sono 349, 263 le persone denunciate e 32 sequestri. Segue Salerno con 296 reati, 458 persone denunciate e 82 sequestri. Il record “negativo” per numero di ordinanze emesse in rapporto alla popolazione spetta alla Campania, dove, dal 2004 al 2022, è stata aperta una pratica per abusivismo edilizio ogni 236,6 abitanti. Le province più virtuose sono quella di Benevento con il 32% degli abbattimenti sulla base delle ordinanze emesse nel periodo di riferimento (dato di cui non fa parte il Comune capoluogo che è a zero) e Avellino, con il 30,4% (in questo caso, il Comune capoluogo incide notevolmente grazie al 39,4% delle ordinanze eseguite). Più dietro la provincia di Salerno con il 14,1% e Caserta con il 13, 1%.
Quindici le proposte che l’associazione ambientalista indirizza oggi all’Esecutivo per avvicinare il quadro normativo ai principi sanciti in Costituzione, di queste sei sono i pilastri su cui lavorare in maniera prioritaria: 1) Recepire quanto prima la nuova direttiva europea in materia di tutela penale dell’ambiente, approvata dal Parlamento europeo il 27 febbraio 2024, che introduce nuove fattispecie di reato rispetto a quelle già previste dal nostro Codice penale e prevede l’adozione di strategie nazionali contro la criminalità ambientale; 2) Introdurre nel Codice penale i delitti contro le agromafie; 3) Introdurre nel codice penale i delitti contro gli animali; 4) Restituire ai prefetti pieni poteri per la demolizione degli immobili che i Comuni non hanno abbattuto, a partire dall’ultimo condono edilizio; 5) Inasprire le sanzioni contro i reati nel ciclo dei rifiuti; 6) Completare l’approvazione dei decreti attuativi del Sistema nazionale di protezione ambientale e potenziare gli organici delle Agenzie regionali, per garantire controlli adeguati sul Pnrr e sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.